Parolando laboratorio per il ritardo di linguaggio
Parolando: gioco, mi muovo, parlo…
Progetto rivolto ai bambini piccoli con ritardo di linguaggio (2-3 anni; 4-5anni)
Negli ultimi anni, presso il nostro, Centro sono giunti bambini sempre più piccoli che presentavano un ritardo di linguaggio; pertanto abbiamo pensato di offrire a questi bimbi ed ai loro genitori, un’opportunità nuova per sperimentare ed incrementare le competenze linguistiche in un contesto ludico.
Ma cos’è il ritardo di linguaggio?
Il ritardo di linguaggio è il ritardo nell’acquisizione della comunicazione verbale; esso può interessare diverse aree del linguaggio, oppure un solo aspetto di quest’ultimo: fonologia, lessico e/o morfosintassi. Tutte le altre competenze comunicative (mimica e gestualità) e le abilità non comunicative (cognitive, percettive e motorie) risultano integre. Tale difficoltà può essere transitoria, poi rapidamente recuperabile; oppure può essere spia di un successivo disturbo specifico di linguaggio.
Si può parlare di RITARDO DI LINGUAGGIO quando il bambino a 24 mesi ha un vocabolario inferiore alle 50 parole e a 30 mesi non combina 2 parole: una parte consistente di loro strutturerà un vero disturbo del linguaggio dopo i 3 anni, mentre gli altri si normalizzeranno. Si osserva, inoltre, una difficoltà nel sistema dei suoni: i bambini non utilizzano i suoni corretti e il loro linguaggio risulta difficile da comprendere. L’età di tre anni costituisce una sorta di spartiacque tra i bambini cosiddetti “parlatori tardivi” e i bambini con un probabile “disturbo specifico di linguaggio”.
Prevalenza ed incidenza
L’incidenza di un ritardo/disturbo di linguaggio sembra collegata all’età: alcuni autori riportano che il problema interessa circa il 15% dei bambini di 2 anni, ma la percentuale scende al 3% per i bambini di 5 anni (DSM-IV, 1994). In Italia gli studi epidemiologici sono molto limitati e riportano che nella popolazione al di sotto dei 5 anni la prevalenza di Disturbo Specifico del Linguaggio (DSL) varia dal 3 al 6% (Cipriani et al., 2002).
IL PROGETTO
Il progetto prevede sedute di gruppo a co-conduzione logopedica/neuropsicomotoria in cui vengono proposte attività volte a stimolare le competenze linguistiche dei bimbi in un contesto ludico. I genitori saranno affiancati con incontri di couselling su appuntamento a cadenza mensile. L’inserimento nel gruppo segue una valutazione specifica delle competenze linguistiche del bambino ed a seconda delle difficoltà emerse e riscontrate dai genitori, è anche prevista una valutazione neuropsicomotoria.
I professionisti del CPL lavorano da sempre in equipe e con supervisione continua di una psicoterapeuta specializzata nell’età evolutiva e di un medico Neuropsichiatra Infantile e Foniatra.
OBIETTIVI:
- Allenare le abilità percettive in relazione al suono ed alla parola;
- Migliorare l’autopercezione dei diversi distretti corporei ed il loro controllo;
- Sperimentare il corpo come strumento per produrre sonorità e parole;
- Utilizzo del corpo per la produzione di suoni verbali: passaggio dal macro-movimento dell’intero corpo al micro-movimento dell’apparato fono-articolatorio.