Servizio educativo
L’educatore è l’operatore che svolge la propria attività mediante la formulazione e la realizzazione di progetti terapeutico-riabilitativi personalizzati, elaborati insieme all’equipe multiprofessionale. Interviene nei confronti di persone di età diversa, in situazione di disagio o esposte a rischio di emarginazione sociale, per situazioni di handicap psico-fisico, di emergenza familiare, difficoltà relazionali, carenze ambientali, problemi di devianza
In particolare il Servizio Educativo del CPL si occupa di progetti educativi che si differenziano in relazione ai contesti in cui vengono svolti, quali:
Domicilio dell’utente
Il lavoro educativo nel domicilio rientra nelle risposte orientate alla tutela della persona ed al sostegno della famiglia; nasce come forma di aiuto educativo per singole situazioni di disagio e si occupa attraverso il coinvolgimento di più risorse e servizi, di risolvere o per lo meno di attenuare le situazioni di marginalità evidenti nella realtà sociale. Questo progetto di intervento individualizzato e personalizzato mira, infatti, ad innescare processi di cambiamento e di crescita utilizzando e collegando, in modo coerente ai bisogni, le risorse familiari, individuali e territoriali. L’obiettivo del lavoro educativo nel domicilio è di tipo preventivo, intende intervenire nel luogo in cui è inserito la persona e cioè nella famiglia e nell’ambiente di vita, per individuare e analizzare i disagi e le problematiche esistenti, attraverso un supporto mirato che coinvolge anche il contesto territoriale, per salvaguardare la qualità e la continuità del rapporto che esiste tra l’individuo e il nucleo familiare. Le situazioni affrontate sono molteplici, così come sono diversificati i bisogni e le risorse attivate. Pertanto è necessario che il lavoro domiciliare si adatti nella fase della progettazione alle esigenze della persona e della famiglia, è necessario un assetto tecnico–organizzativo stabile, ma nello stesso tempo flessibile aperto alle possibili evoluzioni e differenziazioni che emergono lavorando in situazioni e contesti complessi. L’intervento per essere efficace deve necessariamente estendersi alla famiglia, svolgendo azioni che facilitino un cambiamento all’interno della famiglia e che favoriscano l’attivazione delle risorse del territorio. Quest’azione vuole evitare la cronicizzazione del disagio e l’allontanamento della persona dalla famiglia, ristabilendo relazioni di vicinanza con i genitori che vengono aiutati a riassumere funzioni e compiti educativi nel confronti dei figli. Deve consentire alla persona di evolversi positivamente in un ambiente che può favorire la sua crescita. Per questo motivo l’intervento è indirizzato alla rilevanza degli aspetti positivi, delle capacità e delle risorse attivabili nel soggetto e nella famiglia, invece che sottolineare le carenze e le problematicità.
Territorio
Gli interventi educativi possono essere svolti anche all’esterno della propria abitazione. E’ necessario saper adattarsi ai vari contesti ma anche saper cercare e trovare luoghi indicati (o quantomeno il più possibile adatti) che possano “ospitare” la relazione educatore–persona poiché non sempre è possibile svolgere il proprio lavoro nei contesti quotidiani dell’individuo. Il territorio offre l’accesso ai servizi come la biblioteca, la mediateca, i musei, le pinacoteche; occorre rapportarsi al territorio in quanto rete di opportunità, spazio/tempo per costruire relazioni ed esperienze. Il territorio va quindi conosciuto, filtrato, compreso, strutturato con cura in una prospettiva intenzionale. In questa ottica l’educatore è coinvolto in una funzione che prevede la conoscenza, la promozione, il collegamento e l’integrazione di tutto ciò e di tutti coloro che nel territorio costituiscono risorsa formale o informale. Questo intervento crea le condizioni per produrre cambiamenti utili ad un miglioramento dei rapporti interpersonali e ambientali, costituendo una sostanziale alternativa alle diverse forme di allontanamento dal nucleo familiare.
Scuola
Gli interventi educativi in ambito scolastico si occupano di:
- individuare una programmazione flessibile, adattando i programmi e le attività strutturando lo spazio e il tempo, condivisa dall’intero consiglio di classe, dalla famiglia e dagli specialisti;
- promuovere l’uso di strumenti compensativi;
- fornire consulenza al personale docente: offrire strumenti di comprensione agli insegnanti e consentire strategie educative più adeguate;
- strutturare un programma individualizzato commisurato alle potenzialità dell’alunno e che rispetti i tempi d’apprendimento;
- valutare l’andamento delle dinamiche di gruppo, cogliere la strutturazione dei ruoli informali, anticipare l’insorgere di meccanismi di esclusione e padroneggiare tecniche relazionali e comunicative che gli consentano di rapportarsi con i ragazzi nel modo più efficace.